Archivos Mensuales: marzo 2012

ERRI DE LUCA «No hem de tancar els ulls als llindars més baixos de la societat»

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L’escriptor italià Erri de Luca ha visitat la Biblioteca de L’Esquerra de L’Eixample-Agustí Centelles per parlar del seu últim llibre Els peixos no tanquen els ulls, i de la seva escriptura clara, poètica i universal. Solidari amb els més febles, compromès al món, l’escriptor napolità és considerat un dels més grans escriptors de la literatura italiana. La xerrada s’emmarca dins del cicle Parlem amb organitzat per Biblioteques de Barcelona.


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Els peixos no tanquen els ulls Ed.Bromera-Ed.Seix-Barral, és el seu darrer llibre, per què ha triat aquest títol?

Els títols dels meus llibres són petites frases que representen el conjunt de les meves històries. No m’agraden els títols solemnes. Quan un llegeix passa per un camí obert abans per algú.

Davant a quines situacions no hem de tancar els ulls?

No els hem de tancar quan som als carrers i veiem persones que es troben als llindars més baixos de la societat i de la vida, mentre que sí els hem de tancar respecte a determinats governs. Han nascut moviments globals com el dels Indignats que criden per a no pertànyer a un món de profits i injustícies socials. Prenen distància respecte als poders.


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Els peixos tenen una memòria de només 3 segons, a vegades és necessari no tenir memòria com a forma de supervivència?

No tinc sentiment de nostàlgia, no voldria tornar al passat, si ho faig en les meves històries és principalment, perquè sóc un mandrós i no m’agrada inventar vides ni personatges. Aprofito les persones i vides que he viscut.

Nàpols el va veure néixer per després veure’l marxar, quins records té?

Són els meus orígens, i la meva llengua mare, el napolità que apareix sovint en els meus llibres. L’italià és una llengua rica i elàstica, perquè s’ha nodrit de la riquesa de vocabulari i de les expressions dialectals presents a tot el territori. Avui dia, Nàpols ja no és una ciutat del sud d’Itàlia, perquè s’ha transformat en una ciutat del Nord amb molta contaminació, i molta immigració, quan abans es marxava del Sud al Nord per treballar. Afortunadament, avui, ja no existeix la mortalitat infantil i el treball de menors dels temps de la meva infantesa.

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Va fer tasques humanitàries com a camioner voluntari a la guerra de Bòsnia, no ha volgut fer cap llibre sobre aquella experiència…

Els bombardeigs aeris d’una ciutat són l’acte terrorista per excel•lència, perquè l’objectiu és destruir el major nombre de vides indefenses preses a l’atzar. Tinc gravats aquells sons al meu cap.

Entre les seves passions, destaca l’alpinisme, pujar a una muntanya es por comparar a escriure un llibre?

La Natura no s’ha fer per acollir-nos, allà som els convidats de pas no autoritzats en un lloc meravellós. La muntanya és tan maca com hostil. No ho puc comparar, perquè anar a la muntanya és per a mi fer una excursió en un desert, i escriure és una forma de tenir companyia i fer presents als absents de la meva vida. Com va dir el poeta Joseph Brodskij “aquells que estimes no moren”.

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Encara escriu en quaderns, què pensa d’Internet?

Escric en quaderns, perquè penso que l’escriptura necessita la lentitud de la mà que escriu. Internet és pràctic i útil per a l’intercanvi d’informació, però a mi per escriure no em va bé.

En el seu llibre torna als deu anys, com ha dit a partir d’aquella edat els anys s’escriuen en dues xifres, el pas del temps…

Sóc molt propici a perdre el temps. Kafka va escriure que la vida dura només el temps que perds.

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ERRI DE LUCA «Non dobbiamo chiudere gli occhi a quelli che stanno al pianoterra della vita”

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ERRI DE LUCA «Non dobbiamo chiudere gli occhi a quelli che stanno al pianoterra della vita”

Napoli lo vide nascere. Correre e giocare nelle sue strade. Nuotare ad Ischia d’estate. Commuoversi leggendo il Chisciotte a soli 10 anni, dopo aver letto già altri grandi libri in pieno dopoguerra. Poi, lo vide partire per ritornare ogni tanto. Solidale con i piú deboli, compromesso con il mondo, i suoi occhi azzurri parlano con la pace della sua scrittura chiara, poetica ed universale.

I peschi non chiudono gli occhi (Ed.Feltrinelli /Seix-Barral/Bromera) è il suo ultimo libro, perchè Lei ha scelto questo titolo?

I titoli dei miei libri non sono dei titoli solenni. Mi piace scegliere piccole frasi che per me rappresentano l’insieme della storia. E questa appunto, è una delle frasi del libro che meglio lo rappresenta. Quando si legge, si attraversa un passaggio aperto da qualcuno prima, e per me scrivere è stato il modo migliore che ho conosciuto per tenermi compagnia.

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Secondo Lei , davanti a quale situazioni non dobbiamo chiudere gli occhi?

Non dobbiamo chiudere gli occhi quando siamo per strada di fronte alle persone che incontriamo al pianoterra della società, della vita, mentre che nei confronti dell’autorità, dobbiamo chiudere gli occhi, insomma, possiamo non guardarli perchè non sono interessanti.

Forse, proprio per questo, è spuntato il movimento globale degli Indignati, cosa direbbe a tutti quelli che alzano la loro voce contro i problemi d’oggi? E Qual è la speranza di oggi?

Il movimento degli Indignati è un movimento che grida per non appartenere a questo mondo di mal fattori della pubblica vita. I nostri governanti sono un comitato di affari che pensa ai conti ed al profito.Gli Indignati rivendicano la loro indipendenza e la loro autonomia… che possano ottenere qualcosa da questi poteri non credo, però intanto stanno gridando per accumulare distanza.

Autodidatta per le lingue, ora è in voga imparare le lingue per andarsene in cerca di lavoro all’estero. Se Lei fosse in questa situazione come tanti giovani d’oggi, cosa farebbe?

Ai giovani italiani dico che se se la sentono di andare ad applicare ed andare lontano la loro capacità, il loro studio, i loro desiderio di futuro,avanti!. In Italia i posti vengono accaparrati no per merito ma per privilegio, non so qui in Spagna, ma insomma, ecco vedo che molti ragazzi italiani vogliono venire in Spagna, quindi vuol dire che qui si respira, almeno tra i giovani un aria migliore.

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Si dice che i pesci hanno una memoria di solo 3 secondi, a volte è necessario non avere memoria per sopravvivere?

I sono privo del sentimento della nostalgia. Non vorrei tornare su nessuna stazione della vita precedente. Ritorno sul passato per le storie, perchè fondamentalmente sono pigro, non mi piace inventare vite, personaggi, approfitto delle persone e delle vite che ho conosciuto.

Anche se ha dovuto lasciare Napoli, cosa rimane in Lei di questa città?

La provenienza, vengo da quel posto e mi ha trasmesso intanto la sua educazione sentimentale, alle collere, alle compassioni, alle vergogne, e poi la sua lingua madre che poi è il napoletano. Adesso Napoli è diventata una città del Nord è piena di spazzatura, di immigrati come le città del Nord, però ora non ha la mortalità infantile né il lavoro minorile che c’era, quando ero bambino io. .

Nei suoi libri è presente il dialetto napoletano nella diversità dei dialetti c’è la richezza de la lingua?

L’italiano è una lingua a seconda, proprio perchè è arrivata dopo, riceve l’affluenza, l’apporto, la richezza di tanti dialetti, é bello per questo l’italiano, perchè è una lingua elastica, morbida che risente della grande abbondanza di vocabolario ed espressioni che provvengono delle varie parti popolari dell’Italia.

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Tra le sue passioni c’è l’alpinismo, salire una montagna si può paragonare al fatto di scrivere un libro? E poi cosa trova Lei, lassú in montagna?

No, non si può paragonare, salire su una montagna, poi frequentare quell’ ambiente in cui la nostra specie è scarsa e che risente di stare in un posto tanto bello quanto ostile. Lí, la Natura non è fatta per accoglierci, siamo lí degli ospiti, non invitati, non autorizzati, non garantiti.Siamo degli ospiti di passaggio su una superficie meravigliosa. Per me andare in montagna è solamente fare una gita in questo magnifico deserto. La scrittura, invece è tutto un’altra cosa, la scrittura è un modo per tenermi compagnia e per restare di nuovo con le persone del passato.

È un modo di fare presente gli assenti?

Sí, certo.Dice Brodskij, “quelli che tu ami non muoiono”, ed è cosí, insomma, nel passato posso convocarli tutti questi assenti costringerli fuori da quella assenza in cui ci sono nascosti cacciati e costringerli a stare di nuovo con me.

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Lei è stato d’aiuto come camionista volontario in Bosnia, su quell’ esperienza non ha voluto fare nessun libro….

Il bombardamento aereo di una città è per me l’atto terroristico per eccellenza perchè vuole distruggere il maggior numero di vite indiffese prese cosí nel mucchio a casaccio. Il terrorismo rispetto al bombardamento aereo di una città è una piccola sfumatura.

Per Lei La Vita in Maiuscole sarebbe….

Io sono diffidente nei confronti delle Maiuscole e nemmeno il mio nome non lo scrivo con le lettere Maiuscole.

Scrive ancora sui quaderni, cosa pensa della nuova era d’Internet?

È comoda, pratica, per lo scambio è una cosa molto pratica, invece per la scrittura secondo me non va bene. La scrittura ha bisogno della lentezza e della mano che scrive su un quaderno.

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Nel libro ha l’età di dieci anni, è di nuovo all’infanzia, poi come Lei ha detto gli anni si scrivono in due cifre,come passa la vita in fretta…

Io sono molto favorevole a perdere tempo, Kafka scrive che la vita dura solo il tempo che perdi.

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ERRI DE LUCA “No debemos cerrar los ojos ante los más desfavorecidos de la sociedad”

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Nápoles lo vio nacer. Correr y jugar en sus calles. Nadar en Ischia en verano. Conmoverse por primera vez, leyendo el Quijote a los 10 años, tras leer otros grandes autores en plena posguerra. Después, lo vio partir para volver de vez en cuando. Solidario con las más débiles, comprometido con el mundo, sus ojos azules transmiten la paz de su escritura clara, poética e universal.

Los peces no cierran los ojos Ed. Seix Barral-Bromera, es su último libro, Por qué lo ha titulado así?

Los títulos de mis libros son pequeñas frases que representan el conjunto de mis historias. No me gustan los títulos solemnes. Esta frase, es una de las que mejor representa su esencia. Cuando uno lee, atraviesa un camino abierto antes por alguien. Para mí, escribir ha sido y es, el mejor modo de hacerme compañía.

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Ante qué situaciones no hemos de cerrar los ojos?

No los hemos de cerrar cuando vemos en las calles a personas que se encuentran en los umbrales más bajos de la sociedad y de la vida, mientras que sí, ante determinados gobiernos.

Quizás, éste ha sido uno de los motivos del nacimiento del movimiento global de los Indignados, qué diría a todos aquellos que alzan su voz contra los problemas de hoy en día?

Es un movimiento que grita con fuerza para no pertenecer a este mundo mal gestionado por muchas políticas actuales. Hay muchos gobiernos que sólo se han preocupado de nutrirse, y de sacar provecho de las cuentas de un país. Los Indignados reivindican su independencia y autonomía, y están gritando para tomar distancia respecto a los poderes mal gestionados.

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Autodidacta de las lenguas, actualmente, aprender idiomas está de nuevo de moda para irse a trabajar fuera de nuestras fronteras. Qué le diría a los jóvenes que se encuentran en esta situación?

A los jóvenes italianos les digo que si son capaces de irse fuera del país con sus estudios, conocimiento y ganas de construirse un futuro mejor, adelante!. No sé en España, pero en Italia muchos puestos de trabajo se consiguen no por méritos, sino por influencias. Veo que muchos jóvenes italianos quieren venir a España, quizás aquí, se respira un aire mejor.

Los peces tienen una memoria de solo 3 segundos, a veces es mejor no tener memoria para sobrevivir?

Soy un escritor privo del sentimiento de la nostalgia. No querría volver al pasado, si lo hago en mis historias es, principalmente, porque soy un perezoso, y no me gusta inventar vidas ni personajes. Aprovecho las personas y vidas que he vivido.

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Realizó trabajos humanitarios como camionero voluntario en la guerra de Bosnia, pero no ha querido escribir ningún libro sobre aquella experiencia….

Los bombardeos aéreos de una ciudad son el acto terrorista por excelencia, porque el objetivo es destruir el mayor número de vidas indefensas tomadas al azar.

Nápoles lo vio nacer para después verlo partir, qué recuerdos guarda?

Son mis orígenes y mi lengua madre, el napoletano, lo uso en alguno de mis libros. El italiano es una lengua rica y elástica, porque se ha enriquecido del vocabulario y de las expresiones dialectales presentes en todo el territorio. Actualmente, Nápoles ya no es una ciudad del sur de Italia, porque se ha transformado en una ciudad del norte, con mucha contaminación e inmigración. En mis tiempos se emigraba del sur al norte. Afortunadamente, hoy en día, ya no existe la mortalidad infantil, y el trabajo de menores de los tiempos de mi infancia.

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Entre sus pasiones destaca el alpinismo, escalar una montaña se puede comparar a escribir un libro?

La Naturaleza no se ha hecho para acoger a la especie humana. Allí somos invitados de paso no autorizados en un lugar maravilloso. La montaña es tan bonita cuanto hostil. No lo puedo comparar, porque escalar,para mí, es como hacer una excursión en un desierto, y escribir es un modo de tener compañía y hacer presentes a los ausentes de mi vida. Como dice el poeta Brodskij “ aquellos que amas, no mueren”.

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Escribe todavía en cuadernos, qué piensa de la nueva era de Internet?

Escribo en cuadernos, porque para mi la escritura necesita la calma de la mano que escribe en papel. Internet es práctico y útil para el intercambio de información, pero a mí, para escribir, no me va bien.

Para usted, la vida en mayúsculas sería…
No soy partidario de las letras mayúsculas, ni siquiera escribo mi nombre. Soy más de las minúsculas y de las pequeñas cosas en mi vida.

En su libro vuelve a los diez años, y tal como ha afirmado a partir de esa edad los años se escriben en dos cifras, el paso del tiempo…

Soy muy propicio a perder el tiempo. Kafka escribió una vez que la vida dura solo el tiempo que pierdes.

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ERRI DE LUCA EN BCN Y EN NUESTRO BLOG

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El escritor italiano visita Barcelona para hablar de su última obra «Los peces no cierran los ojos», y compartir sus experiencias con todos sus lectores y amantes de su literatura.

Pero antes, LaVidaenMáyusculas tendrá el privilegio de hablar con Erri de Luca, considerado como uno de los grandes escritores italianos contemporáneos.

PRÓXIMAMENTE LA ENTREVISTA

 

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